sabato 27 Luglio 2024
Scoperto a Roma il volto del virus assassino che sta preoccupando il mondo intero. "I virologi dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, a meno di 48 ore dalla diagnosi di positività per i primi due pazienti in Italia, sono riusciti, primi in Europa, ad isolare il virus responsabile dell’infezione". Questo è l'incipit della comunicazione ufficiale con la quale gli scienziato dello Spallanzani di Roma hanno comunicato un enorme successo. Avere a disposizione in modo così tempestivo il virus è un passo fondamentale per loro e per tutti coloro che si stanno battendo in queste ore per sconfiggere l'epidemia cinese. Conoscere il "volto" del nemico, permetterà di perfezionare i metodi diagnostici esistenti ed allestirne di nuovi. Avere a disposizione nei laboratori il nuovo agente patogeno permetterà inoltre di studiare i meccanismi della malattia per lo sviluppo di cure e la messa a punto del vaccino. La sequenza parziale del virus isolato nei...
La balena grigia vicina alle nostre coste. Un avvistamento eccezionale ha fatto un grande regalo a Ponza, l'isola più nota dell'arcipelago laziale con la quale molti di noi, laziali del sud (i tifosi della Lazio, a rigor di logica, dovrebbero chiamarsi lazisti) hanno grande familiarità. E' stata, infatti, avvistata una balena grigia che nuotava tranquillamente anche sotto costa. L'evento è straordinario perché se è molto difficile vedere delle balene nelle nostre acque figuriamoci se non è difficilissimo vedere una balena che teoricamente nel Mediterraneo non ci dovrebbe essere perché gli enormi mammiferi di questa razza vivono nell'oceano pacifico e, a quanto leggo,  sono noti per essere soprattutto visibili presso le coste messicane. La balena grigia, insomma, arriva dall'altro mondo, infatti, pare che non si fosse mai vista in Italia. Insomma un regalo straordinario davvero per Ponza, tutto il meraviglioso arcipelago e anche le coste a sud della nostra regione....

I ladri stupidi

Me l’immagino a studiare il colpo. Ad attendere che il quartiere dorma, ad agire furtivamente come un sorcio. Poi il sorriso beffardo, la sensazione dolce di avercela fatta a dispetto di tutti. Il ladro che, a quanto pare, ha rubato la lanterna che illuminava l’arco di Porta Romana, cioè un pezzetto di Frosinone di scarso valore economico ma di notevole significato per tutti coloro che hanno a cuore il piccolo mosaico di elementi che hanno resistito alle varie distruzioni, ha commesso uno di quei reati che andrebbe giudicato, senza alcuna magnanimità, con il codice speciale della stupidità. Tanto più stupido è il delitto tanto più grave la pena. Certo non deve essere stata cosa da niente quel colpo, in pieno centro, nel mezzo di una strada aperta al traffico, praticamente in una piazza. E a ben pensarci il ladro avrà avuto bisogno di una scala, avrà dovuto tagliare i...
Il popolo mormorava, era diviso. La pestilenza, benché fino ad allora si fosse rivelata clemente con l’Impero, aveva comunque turbato l’animo di molti e continuava a farlo poiché il pericolo era ancora palpabile e i cerusici non rassicuravano punto. Lo Zar che di popolo s’intendeva eccome, sempre intento ad elucubrare spinte sulle quali basare il consenso al quale teneva moltissimo, si era convinto che il progresso, malgrado in tanti della corte lo sconsigliassero (temendo di perdere quel po’ di privilegio che la sorte aveva loro donato), era il miglior percorso da seguire. Egli aveva sempre avuto nella mente per l’Impero una grandeur che quella parigina gli spicciava casa. Così, proprio quando vedeva gli entusiasmi della plebe spegnarsi, seppur lentamente, per il suo favore tirò fuori l’asso nella manica che da tempo aveva preparato. Forte di appartenenze agli stessi ordini cavallereschi, seppur la vita aveva poi divaricato le strade, lo...
I paparazzi erano rimasti di stucco. L'ingresso dell'Agente M al Teatro Brancaccio sotto braccio alla farmacista bionda aveva del clamoroso. Infatti da quando il ministro delle finanze dello Zar Nicola, principe dei salotti, era assurto a delicatissimi incarichi d'intelligence aveva addirittura incrementato la sua vita mondana e soprattutto la compagnia di avvenenti signore. Purché sempre diverse. L'avvenente ed elegantissima signora, anche lei non ignota alle cronache mondane della capitale, che l'agente M aveva con sé era invece una presenza ripetuta. La faccenda non era sfuggita agli occhi attenti ed esperti dei paparazzi e, in un batter d'occhi, la nuova si era diffusa a ventaglio nei meandri dell'alta società capitolina. Che l'Agente M stesse capitolando e Sua Biondezza vincendo l'impenitenza del già plenipotenziario dello Zar Nicola? Mentre il suo Agente se la spassava tra velluti e pregiatissimi pizzi lo Zar percorreva nervosamente i corridoi del Palazzo d'Inferno. Le cronache dell'epoca lo descrivevano...
Il coro dei pochi altri clienti del bar è quasi unanime. Il Frosinone gioca a Torino, contro il Torino. La partita nel primo tempo è stata umiliante nonostante i giallazzurri perdessero solo uno a zero. Il coro, dunque, è una lagna continua, una disapprovazione perpetua. Solo uno non dice niente. E’ seduto più avanti di tutti e guarda fisso il teleschermo, non toglie lo sguardo neanche un attimo. E’ minuscolo, indossa un cappello azzurro con la striscia gialla, ha un’età indefinibile. Forse è finto. Si scuote solo impercettibilmente quando il Frosinone accorcia le distanze dopo aver subito, in apertura del secondo tempo, il 2 a 0. Solo sei minuti dopo, mentre il coro dei clienti è diventato molto più acceso e si riempie d’incitazioni, speranze quasi preghiere, avviene il miracolo: un’azione di rimessa, Campbell s’inventa una palla col contagiri per la testa di Ciano. Sirigu va per farfalle. E’...
Ventinove anni fa, all’improvviso, morì Daniele Paris. Che fu un musicista molto importante ormai lo sanno solo gli appassionati e i dotti del settore. Del resto se chiedi a un sedicenne di oggi chi era Ringo Starr ti risponde: è un biscotto incrociato con un preparato per fare il brodo. Comunque, se per l’Italia della musica colta il maestro Paris è uno con un posto d’onore per Frosinone e la Ciociaria deve averlo nell’Olimpo. Paris è stato colui il quale ha saputo catalizzare le energie necessarie a che la provincia di Frosinone vivesse una stagione importante, quasi un ventennio di concerti e la nascita del conservatorio di musica. Io sostengo che quelle visioni catalizzarono, contemporaneamente, anche le energie necessarie a far nascere l’Accademia delle Belle Arti, più o meno coeva del Conservatorio. Dunque un’autentica rivoluzione culturale per l’asfittica provincia che i libri di scuola, nonostante fosse in atto già...
"Non è poi così inimmaginabile avere lavoro a Milano e vivere ad Arce". Questa frase è rivoluzionaria. L'ha scritta l'assessore alle Nuove Tecnologie di Arce, Dario Di Palma. In effetti già che Arce, un centro di neanche seimila abitanti, abbia compiuto la scelta di avere un assessorato alle Nuove Tecnologie un po' lo è. Complimenti al sindaco Germani. L'ha scritta l'assessore nella nota che plaude all'arrivo del primo treno superveloce. Domenica prossima, infatti, con provenienza da Milano Centrale, farà tappa prima a Frosinone e poi nella stazione di Cassino per proseguire in direzione Napoli. "L'Assessore alla Nuove tecnologie, Dario Di Palma - si legge nel comunicato - è intervenuto per sottolineare, al di la del dibattito politico provinciale che in questi giorni ha tenuto banco, l'importanza strategica dell'avvenimento. «Abbiamo di fronte - ha detto Di Palma - un'opportunità straordinaria e irripetibile per il nostro territorio: la Tav in provincia di Frosinone significa...
Immaginare la pace come un momento in cui non c’è guerra è immediato ma è una tensione che può essere catalogata tra quelle utopistiche. Molto probabile che un momento di assenza totale di azioni di guerra sulla Terra non si sia verificato e, comunque, è impossibile da individuare. Lo pensai e lo scrissi nel mio primo articolo, negli anni ’80, a corredo di un percorso fotografico del grande Tano D’Amico che pubblicammo sul primo numero di una rivistina che si intitolava “Lo Stato delle Cose”. Lo penso ancora oggi, lo riscrivo e lo sottoscrivo. I venti di guerra oggi tirano più forte di allora, anche se in quel periodo non si scherzava di certo: tra Stati Uniti e Unione Sovietica disquisivano se l’Europa sarebbe potuta essere il teatro di un conflitto atomico e una spaventosa guerra, quella fredda, riempiva le cronache sistematicamente con il riarmo nucleare e gettava un’ombra sulle...
Si era consumata, come previsto puntualmente dai veggenti e chiromanti, una sanguinosa lotta per la successione sul trono del Palazzo d’Inferno, trasferito nel nuovo castello noto alla storia come “Il Munari”. La battaglia aveva premiato la volontà dello Zar, il quale era sceso personalmente sul campo al fianco di colui che, a malincuore, aveva designato come delfino. Egli era M, il suo consigliere totale, colui che però lo faceva ammattire e, sovente, lo mandava in bestia a causa della latitanza in località segretissime. Tanto segrete che persino egli stesso, M, doveva ignorare dove si trovava. Vinta la battaglia M venne chiamato Munazio, in onore de “Il Munari” del quale era divenuto signore, nonché quale auspicio per ricalcare le gesta del celeberrimo due volte Dux, legato di Giulio Cesare e seguace di Marco Tullio Cecerone, Munazio Planco appunto, che i natali prese non distante dalla capitale dell’Impero. Non era però ancora...

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Cronache dall’Impero – Quando M impose il limite dei 30 che...

M sugli scudi. L’incessante, sferzante e per certi versi impattante capo dell’Impero ebbe in quei giorni momenti interessanti e almeno un attimo di gloria. Incurante...