M sugli scudi. L’incessante, sferzante e per certi versi impattante capo dell’Impero ebbe in quei giorni momenti interessanti e almeno un attimo di gloria.
Incurante dell’impopolarità di certe scelte e apprezzato per il suo decisionismo nonché criticato dai detrattori, ogni tanto pareva volersi prendere sottili soddisfazioni ai loro danni.
Colse al volo l’occasione dell’attualità. In un impero del nord, un suo collega sovrano aveva imposto un limite alla velocità particolarmente rigido: non più di 30 passi al minuto! Quel provvedimento appariva come una costrizione alla lentezza e i nemici di quel sovrano avevano scalmanato il popolo, aizzandolo alla rivolta. M, che alle volte pensava maligno, volle tirare uno scherzaccio ai suoi avversari. Prese la palla in balzo e dichiarò “lentezza sia anche nel mio Impero. In alcune zone, questa, questa e questa, non si potrà procedere oltre i 30 passi al minuto. Che lumacaggine dilaghi!”.
Apriti cielo, subito i detrattori s’infuocarono e...
Chi sarà il coordinatore del circolo Pd di Frosinone? Un quesito che da un paio d’anni aleggia come uno spettro sulle teste dei dirigenti del partito. La risposta nel momento in cui scrivo ancora non c’è e la notizia, ancora una volta, è che la faccenda non desta i sonni del popolo. Per niente. Di questo, sarebbe il caso, si preoccupassero i dirigenti del Partito Democratico. Del fatto, cioè, che la loro inconcludenza non desta più interesse, che sembra un fatto normale e che se il circolo del partito del capoluogo ha o meno un assetto non cambia una virgola nell’andamento sociale, economico e organizzativo della città. In una parola non serve alla politica.
Un Capoluogo penalizzato dall’assenza di un’importante parte politica in piena efficienza Ovviamente non è così un Pd efficiente serve eccome alla politica. Se la rappresentanza politica di Frosinone ha le carte in regola, competenza e credibilità...
Lo avevano promesso praticamente tutti prima delle Regionali. Lo aveva fatto il presidente uscente facente funzione, Daniele Leodori e il centrodestra lo ripeteva a ogni discorso, conferenza, comizio o chiacchiera tra amici: l’Egato dei rifiuti sarebbe stato stoppato. Leodori aveva fermato in corso d’opera la nascita prevista di quelli di Roma, Latina, Rieti e Viterbo. Lo aveva fatto dopo l’esordio di quello di Frosinone che già ai primi vagiti era stato sommerso dalle accuse e dalle polemiche. Poi una serie di passi che arrivano alla giornata di ieri, anche quella prevista, nella quale è stata annullata in autotutela la delibera della giunta regionale 1063 del 16 novembre del 2022 con la quale erano stati approvati i «criteri per la determinazione della quota di rappresentanza dei comuni all’interno dell’ente di governo d’ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani e per il riparto dei conferimenti patrimoniali in favore...
Mentre la campagna elettorale per le Comunali scorre come devono scorrere quelle campagne, cioè tra colpi più o meno bassi, dicerie quasi sempre cattive e pronostici quasi sempre sbagliati (esistono le eccezioni ovviamente), la politica per il territorio provinciale segna qualche colpo che merita, al momento, più attenzione.
Sbagliato dire, infatti, che queste Comunali abbiano un significato politico. A meno che per “politico” non s’intenda il prevalere di questo o quel potente di turno. Attualmente, se volessimo approfondire, potremmo concentrarci soprattutto su due: lo Zar Nicola Ottaviani, leader della Lega provinciale ma divenuto, in men che non si dica, l’uomo più rappresentativo a livello mediatico del partito di Salvini nell’intera nazione e Francesco De Angelis, leader della più potente corrente del Pd ma anche il burattinaio di una serie di operazioni elettorali trasversali che si muovono anche, non solo, per effetto delle elezioni Comunali. Operazioni che non hanno più l’obbligo...
Torna l’ipotesi Sgarbi candidato di Arpino. Nelle ultime ore circola vorticosamente la voce di un ripensamento che potrebbe portare il sottosegretario a concorrere per la fascia tricolore nella cittadina di Cicerone. Nel caso, ovviamente tutto da confermare poiché si tratta solo di voci, tramonterebbe di nuovo l’ipotesi di candidatura del vice sindaco uscente Sera. Sulla candidatura di Sgarbi, sempre secondo le stesse voci, giocherebbero i ruoli dei consiglieri regionali Alessia Savo e Pasquale Ciacciarelli, rispettivamente rappresentanti di Fratelli d'Italia e Lega. Se queste circostanze risponderanno al vero il caso Arpino si confermerebbe molto interessante sotto il profilo delle alleanze, poiché la candidatura di Sgarbi, com'è noto, sarebbe imperniata su una parte cospicua della maggioranza di centrosinistra uscente della quale il sindaco, Renato Rea, è un rappresentante importante. Si pensi che alle regionali del 2018 fu il più votato in provincia di Frosinone della lista del presidente, Nicola Zingaretti.
Ci risiamo. Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura della nazione più densa di poli culturali da salvare e lanciare, insieme a tutti quelli che devono essere rilanciati, nonostante il gran daffare, continua a cedere alla voglia di essere eletto sindaco da qualche parte o comunque amministratore locale. Adesso vorrebbe candidarsi a diventare il Primo Cittadino di Arpino, evitando dunque il bis con la fascia tricolore di Sutri che attualmente indossa, insieme alla carica di assessore alla Cultura di Viterbo (intanto è candidato pure nelle Regionali sia del Lazio sia della Lombardia).
Lo ha dichiarato in seguito a una visita nella città di Cicerone nei giorni scorsi, durante la quale sarebbe rimasto colpito dalla ricchezza e dalle potenzialità della splendida cittadina ciociara. Sgarbi avrebbe dunque manifestato la volontà di candidarsi a Sindaco di Arpino per valorizzare le grandi potenzialità culturali che indubbiamente vi sono. Verrebbe da dire: chi più di un Sottosegretario...
Liberiamo subito il campo da illazioni e errate similitudini. Lo Zar non sta più in Russia da più di cent’anni e, inoltre, nessuno Zar della dinastia Romanov si è mai chiamato Vladimir.
Gli Zar più famosi, invece, si chiamano Nicola. Ancora oggi. Noi, da anni, ci occupiamo di uno in particolare: il sovrano dell’Impero. Giova un piccolo riassunto delle puntate precedenti: Lo Zar Nicola lasciò lo scettro al suo ex ministro delle Finanze, il misterioso ma neanche tanto, M. Questi svelò la sua identità in occasione dell’incoronazione tenuta nel Palazzo d’Inferno, noto anche come Palazzo Munari, e iniziò il suo regno assumendo il nome di Munazio. Lo fece per rendere omaggio a Munazio Planco, coriaceo condottiero e politico originario della periferia dell’Impero che si distinse in epoca romana, assistente sia di Cesare sia di Cicerone. Volle chiamarsi Munazio anche in omaggio alla reggia che lo ospitò, Palazzo Munari, appunto. Per...
E' in corso a Montecitorio il voto di fiducia al Governo Meloni. Pubblico le dichiarazioni dell'On. Nicola Ottaviani in merito ai contenuti che la Premier in pectore ha proposto all'Aula.
Mi è capitato di vedere il reportage sull'intervento che un buon numero di volontari hanno effettuato presso l'arcinota area denominata "lo Schioppo" che si trova nella zona selvaggia dentro Frosinone (unica città al mondo ad avere un grande polmone verde al suo interno ancora come l'ha fatto Iddio e che, di conseguenza, non vale per le classifiche sulla qualità della vita perché non è verde attrezzato, mah!).
Orbene, nonostante la zona dello Schioppo sia proprietà privata, da qualche anno è stata riscoperta, risistemata e giustamente resa "rifrequentabile" da cittadini volenterosi. Tant'è vero che la pagina sulla quale ho visto le foto che ritraggono tutti quei volontari nell'intento di recuperare una passerella in legno che la piena aveva divelto si chiama "Coord. Schioppo Bene Comune".
Da tempo esiste addirittura un coordinamento, un'organizzazione che si occupa di quel sito e i risultati si vedono poiché niente si ottiene davvero senza che ci sia...
La campagna delle Terre del Sud che lo Zar Nicola ha intrapreso per conquistare un seggiolo nel Gran Consiglio Italico si è conclusa con la vittoria.
Lo Zar, come Carlo Magno, si è inginocchiato nell’Abbazia sul Monte per accogliere sul regal capo l’investitura ad On. Egli ha spento le ambizioni degli avversari di ogni ordine e grado e riaffermato intatta la potenza di quando era a capo dell’Impero. Qualità che ha sempre giustificato quella naturale, doverosa e arcinota arietta di superiorità.
Ovviamente nella capitale dell’Impero, nelle sale del nuovo Palazzo d’Inferno ove ora regna il già M, assurto al trono col nome di Riccardo Munazio Planco detto il Domatore, si stanno preparando i festeggiamenti. Non tutto però è letizia.
Non è ancora chiaro se, come per i generali Romani di ritorno dalle campagne di guerra, lo ZarOn dovrà lasciare le truppe fuori dalle mura dell’Impero, magari al comando del fido Maresciallo Imperiale...