Momento storico per il Comune di Frosinone, anzi per la città. Con la ratifica del Consiglio Comunale, questa sera, il capoluogo ciociaro (al momento in cui scriviamo l’assise non ha ancora votato ma le dichiarazioni di voto sono esplicite) ha di nuovo un palazzo comunale degno del nome, dopo 76 anni dalla distruzione di quello storico con uno dei tanti capolavori messi in atto dagli Alleati. Il Comune, infatti, grazie a una trovata originale, quella del sistema Rent to Buy (cioè affitta per acquistare) entra in possesso del Palazzo della Banca d’Italia rimasto inutilizzato da anni. Un palazzo ottocentesco, ampio e sontuoso che rende giustizia a Frosinone. La pratica, portata avanti dall’Assessore Cirillo con il determinante apporto di quello alle Finanze, Riccardo Mastrangeli, permette a Frosinone di ottenere il Municipio senza poter accedere al credito bancario, poiché, com’è noto, il comune di Frosinone è in fase di ristrutturazione finanziaria. Si tratta diu un sistema che ha delle indubbie convenienze per le cosse comunali che, tra dieci anni, diventerà proprietario del bene ma che, intanto, risparmierà tasse e vari altri oneri.

ECCO COME L’ASSESSORE MASTRANGELI HA DESCRITTO IL QUADRO DI RIFERIMENTO E NE HA MOTIVALO LA CONVENIENZA

Al fine di fornire un quadro di riferimento dell’operazione finanziaria da parte del Comune, deve essere evidenziata la differenza tra acquisto del bene in via diretta da parte del Comune rispetto all’operazione del rent to buy, anche in merito alla sostenibilità finanziaria alternativa in assenza della restrizione prevista per gli enti in riequilibrio finanziario.

Al fine di tenere conto di valori omogenei di riferimento, va precisato che per tutti i 10 anni del rent to buy l’ente proprietario resta la Banca d’Italia cui competeranno sia il pagamento dell’IMU annuale pari a € 36.392, sia la manutenzione straordinaria. Lasciando in disparte il calcolo del valore prospettico delle manutenzioni straordinarie, è evidente che in caso di acquisto del bene da parte del Comune di Frosinone non si avrebbero più i versamenti nei 10 anni dell’IMU con una perdita di gettito complessivo, per la durata del rent to by, pari a complessivi € 363.920,00.

Ricorrendo ad un mutuo della Cassa depositi e prestiti per l’acquisto del bene con finanziamento totale, applicando il tasso fisso attualmente utilizzato (come da pubblicazione al 10/05/2019 sul sito della CDP per i Comuni con inizio ammortamento al 01/07/2019 per un mutuo a 10 anni) pari al 2,21% si otterrebbe un piano di ammortamento (…) molto più oneroso.