Correva l’anno MMXVIII e lo Zar Nicola, contrariamente ai suoi manifesti principii ma dando sfogo a una recondita tentazione di incarnare arcani poteri temporali e al contempo religiosi, dovette porre mano a una situazione che poco aveva iniziato a piacergli nella corte dell’Impero. Il continuo ricorso ai consigli del Gran Ciambellano Mastrangeli, distolto sempre più spesso dai suoi piaceri mondani e che aveva iniziato a manifestare pur labili segnali d’inquietudine (il Gran Ciambellano, com’è noto, non si arrabbia, s’inquieta), avevano convinto lo Zar a prendere direttamente in mano la situazione, giacché la gazzarre tra i cortigiani non accennava a placarsi. Tanto che essi (come avevamo avuto modo di menzionare qualche tempo fa) erano stati presi, in alcuni casi, dalla tentazione di aderire a confraternite non perfettamente allineate, se non addirittura considerate eretiche. Le spie del Gran Ciambellano, infatti, avevano segnalato la possibilità che alcuni dei notabili ammessi a corte avevano preso a dialogare prima e a confabulare poi con il noto Big Bean e che questi li stesse per convincere ad aderire alla sua confraternita. Così lo Zar, dopo breve rimuginazione ha trovato il modo di intervenire con efficacia. Giammai con l’imposizione, giacché all’animo dei fuggiaschi i dictat fanno l’effetto dello spirito sulle fiamme ma con la concessione di benefici. Si è chiesto: è in animo a loro una nuova confraternita? Vogliono essi liberamente affiliare nuovi membri che dalle mie stalle rifuggono? Ebbene sia! Così (Ipse dixit) fu che Rossella Head felicemente restasse nel Gran Consiglio dell’Impero quale rappresentante di una confraternita con ampia rappresentanza a corte, nella quale comparivano il fedelissimo alfiere dello Zar Gianpiero Fabrizi, la scalpitante donzella Maria Rosaria Rotondi (alla quale fu conferito un Pennacchio) e Carlo Gagliardi. Essi ebbero un colonnello fuori di corte: Carmine Tucci. Così tramontò il tentativo di Big Bean di sottrarre notabili cortigiani allo Zar, grazie all’infiltrazione di uomini suoi nell’altrui compagine.
Ipse dixit!
Il gruppo consiliare di Frosinone della Lega non cresce più. Lo Zar Nicola ha ordinato che proliferasse un altro a lui fedele ed ha evitato la fuga in avanti di Big Bean