Il Comune di Veroli ha deciso di recidere una cinquantina di alberi che avevano 70 anni e che ombreggiavano la strada che conduce all’antica rocca, sulla sommità di un pendio assai suggestivo. Il motivo pare sia la natura di quegli alberi, dei pini marittimi che il “regime” amava diffondere un po’ da tutte le parti e lo fece fare a dei bambini delle elementari anche su quell’altura ernica, immagino, con solenne cerimonia. Quegli alberi maestosi però hanno il brutto vizio di radicare in orizzontale invece che in profondità e quindi il manto d’asfalto delle vie che ombreggiano risulta sovente gibboso (cioè, per dirla come c’ha fatto mamma, fa le gobbe).

Cosa fare allora? L’amministrazione comunale acconsente allora alla punizione di quegli alberoni e li condanna alla sega elettrica.

Tale pena capitale non piace per niente per tanti motivi. Il primo è ora quella strada è molto più brutta, accogliente e suggestiva di prima. Il secondo è che sulle panchine dove persone diversamente giovani amavano trascorrere ore gradevoli adesso batte il solleone incocciante. Il terzo: prima che i nuovi alberi faranno bella mostra di sé, trattengano il terreno contro la tendenza allo sbraco che tante arterie di montagna recano seco, si potrà avere un po’ d’ombra e meno polveri sottili passeranno una quindicina di amministrazioni comunali. Il quarto è: vi sembra carino segare gli alberi che i bimbi di allora piantarono in segno di speranza per un avvenire rigoglioso? (magari alcuni di loro sono proprio quelli che ne godevano l’ombra) E poi è vero che avrebbero fatto le spese della condanna anche degli innocenti? Insomma che insieme ai pini sarebbero stati tagliati anche altri alberi che non avevano colpa gobbosa? In tanti s’incazzano e io sospetto che lo facciano a ragione. Per esempio si è incazzato parecchio con il sindaco Simone Cretaro il coordinatore di Legambiente di Frosinone, Stefano Ceccarelli. E’ andato su tutte le furie il segretario provinciale di Art.Uno Gaetano Ambrosiano, pare che altre voci ambientaliste stiano per innalzarsi dal capoluogo verso il sindaco reo di aver permesso lo scempio, insieme a una serie copiosa di cittadini indignati. Io mi permetto di dire, da umile osservatore: ma a Cretaro chi glielo ha fatto fare proprio in clima di big green deal? Rischia di restare nella storia come il sindaco dello scempio degli alberi secolari. Per me è stato consigliato male, magari proprio da “chi glielo ha fatto fare”.