Ci risiamo. Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura della nazione più densa di poli culturali da salvare e lanciare, insieme a tutti quelli che devono essere rilanciati, nonostante il gran daffare, continua a cedere alla voglia di essere eletto sindaco da qualche parte o comunque amministratore locale. Adesso vorrebbe candidarsi a diventare il Primo Cittadino di Arpino, evitando dunque il bis con la fascia tricolore di Sutri che attualmente indossa, insieme alla carica di assessore alla Cultura di Viterbo (intanto è candidato pure nelle Regionali sia del Lazio sia della Lombardia).
Lo ha dichiarato in seguito a una visita nella città di Cicerone nei giorni scorsi, durante la quale sarebbe rimasto colpito dalla ricchezza e dalle potenzialità della splendida cittadina ciociara. Sgarbi avrebbe dunque manifestato la volontà di candidarsi a Sindaco di Arpino per valorizzare le grandi potenzialità culturali che indubbiamente vi sono. Verrebbe da dire: chi più di un Sottosegretario di Stato alle Politiche Culturali potrebbe interessarsi e favorire il rilancio culturale di Arpino? Fare il sindaco è cosa più spinosa e noiosa, richiede assiduità di presenza e purtroppo non ci si può concentrare solo sulle bellezze da valorizzare. Un Sottosegretario, invece, può eccome. Insomma se il celeberrimo Sgarbi ha a cuore la cittadina del Cavalier d’Arpino può fare moltissimo senza attendere le elezioni comunali.
Invece, evidentemente ha il pallino delle competizioni nelle arene di provincia, quelle dove si respirano la polvere e il sangue, quelle senza esclusione di colpi. Infatti la lista del Comuni nei quali il più famoso dei critici d’arte italiani, scrittore, attore, politico e tante altre cose ha conseguito esperienze amministrative è alquanto nutrita. Numerosa, inoltre, anche quella dei Comuni nei quali si è candidato ma non è riuscito nell’intento. Va detto che, in contemporanea con gli impegni nei Comuni, nelle Province o nelle Regioni, Sgarbi ha avuto quasi sempre anche cariche parlamentari (sia in Italia sia in Europa) o governative.
Sgarbi è stato eletto nel 1990 nel consiglio comunale di San Severino Marche (con il Partito Socialista Italiano), paese di cui è diventato sindaco, dal 1992 al 1994, assessore dal 1996 al 2006 e consigliere comunale dal 2001 al 2006. Nel 1999 si è candidato a sindaco di Ferrara ma è arrivato secondo dietro al candidato del centrosinistra. Eletto consigliere comunale ha però lasciato la carica perché contestualmente eletto al Parlamento Europeo.
Pochi mesi più tardi Sgarbi si è candidato al Consiglio regionale della Calabria ma non è risultato eletto.
Nel 2004 si candida come Presidente della Provincia di Grosseto ma non viene eletto. Contestualmente si candida anche a Consigliere Provinciale di Belluno e di Cosenza ma non ottiene il seggio in nessuna delle due elezioni. Inoltre si candida a sindaco di Pompei non venendo eletto e non riuscendo neanche a entrare in Consiglio Comunale.
Nel 2006 ottiene l’incarico di assessore alla cultura del Comune di Milano (dopo aver ritirato la sua candidatura a Sindaco).
Nel 2008 è eletto sindaco del comune di Salemi, in Sicilia. Qui nomina assessori il musicista Morgan, il celeberrimo fotografo e pubblicitario Oliviero Toscani e il finissimo intellettuale esperto d’arte Peter Glidewell. Bibliotecario nientepopodimeno che Philippe Daverio.
Nel 2010 si candida alle Regionali del Lazio ma non viene eletto.
Nell’aprile del 2012 si candida come sindaco di Cefalù ma non viene eletto. Il 7 luglio dello stesso anno viene nominato assessore alla Rivoluzione del comune di Baldissero d’Alba.
Nel 2014 si ricandida alla carica di sindaco di Salemi ma viene sconfitto. Nello stesso anno viene nominato assessore alla Rivoluzione, alla Cultura, all’Agricoltura, alla tutela del Paesaggio e del Centro Storico del comune di Urbino.
Tra il 2016 e il 2017, per otto mesi, è assessore al comune di Cosenza con delega al centro storico.
Nel 2017 alle comunali di La Spezia con la lista civica Un Rinascimento per La Spezia sostiene Giulio Guerri ma la sua lista non ottiene seggi.
Sempre nel 2017 viene nominato dal presidente della Regione Siciliana Musumeci assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana.
Alle elezioni amministrative del 10 giugno seguente viene eletto sindaco di Sutri, in provincia di Viterbo.
Nel 2019 viene riconfermato nella giunta di Urbino con la carica di Prosindaco con delega alla cultura e alle celebrazioni raffaellesche del 2020.
Il 27 dicembre seguente viene eletto Consigliere Regionale in Emilia Romagna ma non siederà nel consiglio regionale, data l’incompatibilità tra la carica di deputato e quella di consigliere regionale.
A Viterbo è nominato assessore alla Bellezza.
Attualmente è candidato al Consiglio Regionale sia nel Lazio sia in Lombardia nelle elezioni di domenica e lunedì prossimi.