sabato 27 Luglio 2024
M sugli scudi. L’incessante, sferzante e per certi versi impattante capo dell’Impero ebbe in quei giorni momenti interessanti e almeno un attimo di gloria. Incurante dell’impopolarità di certe scelte e apprezzato per il suo decisionismo nonché criticato dai detrattori, ogni tanto pareva volersi prendere sottili soddisfazioni ai loro danni. Colse al volo l’occasione dell’attualità. In un impero del nord, un suo collega sovrano aveva imposto un limite alla velocità particolarmente rigido: non più di 30 passi al minuto! Quel provvedimento appariva come una costrizione alla lentezza e i nemici di quel sovrano avevano scalmanato il popolo, aizzandolo alla rivolta. M, che alle volte pensava maligno, volle tirare uno scherzaccio ai suoi avversari. Prese la palla in balzo e dichiarò “lentezza sia anche nel mio Impero. In alcune zone, questa, questa e questa, non si potrà procedere oltre i 30 passi al minuto. Che lumacaggine dilaghi!”. Apriti cielo, subito i detrattori s’infuocarono e...
Chi sarà il coordinatore del circolo Pd di Frosinone? Un quesito che da un paio d’anni aleggia come uno spettro sulle teste dei dirigenti del partito. La risposta nel momento in cui scrivo ancora non c’è e la notizia, ancora una volta, è che la faccenda non desta i sonni del popolo. Per niente. Di questo, sarebbe il caso, si preoccupassero i dirigenti del Partito Democratico. Del fatto, cioè, che la loro inconcludenza non desta più interesse, che sembra un fatto normale e che se il circolo del partito del capoluogo ha o meno un assetto non cambia una virgola nell’andamento sociale, economico e organizzativo della città. In una parola non serve alla politica. Un Capoluogo penalizzato dall’assenza di un’importante parte politica in piena efficienza Ovviamente non è così un Pd efficiente serve eccome alla politica. Se la rappresentanza politica di Frosinone ha le carte in regola, competenza e credibilità...
Si è riparlato dei vini “Sindici” a Ceccano la scorsa settimana, grazie a un’iniziativa voluta dal Comune, per opera del cultore di storia locale, l’avv. Stefano Gizzi e la volontà del sindaco Roberto Caligiore. Fa piacere perché in effetti la produzione enoica della ricca famiglia ceccanese che si fece costruire il ben noto castelletto neogotico, progettato da Sacconi, all’ingresso della cittadina ciociara, fu la prima che dalla Ciociaria travalicò i confini locali per giungere, nel ’35, addirittura nella rappresentanza dei vini italiani all’Expo Mondiale di Bruxelles. Riscoperta e rigenerata l’etichetta del “Sindici”, rinverdita la figura di Stanislao, l’auspicio è ora che si proceda in qualche modo a una vera produzione di vini della zona, magari che giungano a replicare i fasti del passato e arricchire la compagine davvero eccellente delle produzioni della provincia di Frosinone. Fa piacere ulteriormente la rievocazione del “Sindici” perché dà modo di rinverdire una storia che probabilmente, nel...
Lo avevano promesso praticamente tutti prima delle Regionali. Lo aveva fatto il presidente uscente facente funzione, Daniele Leodori e il centrodestra lo ripeteva a ogni discorso, conferenza, comizio o chiacchiera tra amici: l’Egato dei rifiuti sarebbe stato stoppato. Leodori aveva fermato in corso d’opera la nascita prevista di quelli di Roma, Latina, Rieti e Viterbo. Lo aveva fatto dopo l’esordio di quello di Frosinone che già ai primi vagiti era stato sommerso dalle accuse e dalle polemiche. Poi una serie di passi che arrivano alla giornata di ieri, anche quella prevista, nella quale è stata annullata in autotutela la delibera della giunta regionale 1063 del 16 novembre del 2022 con la quale erano stati approvati i  «criteri per la determinazione della quota di rappresentanza dei comuni all’interno dell’ente di governo d’ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani e per il riparto dei conferimenti patrimoniali in favore...
Mentre la campagna elettorale per le Comunali scorre come devono scorrere quelle campagne, cioè tra colpi più o meno bassi, dicerie quasi sempre cattive e pronostici quasi sempre sbagliati (esistono le eccezioni ovviamente), la politica per il territorio provinciale segna qualche colpo che merita, al momento, più attenzione. Sbagliato dire, infatti, che queste Comunali abbiano un significato politico. A meno che per “politico” non s’intenda il prevalere di questo o quel potente di turno. Attualmente, se volessimo approfondire, potremmo concentrarci soprattutto su due: lo Zar Nicola Ottaviani, leader della Lega provinciale ma divenuto, in men che non si dica, l’uomo più rappresentativo a livello mediatico del partito di Salvini nell’intera nazione e Francesco De Angelis, leader della più potente corrente del Pd ma anche il burattinaio di una serie di operazioni elettorali trasversali che si muovono anche, non solo, per effetto delle elezioni Comunali. Operazioni che non hanno più l’obbligo...
Torna l’ipotesi Sgarbi candidato di Arpino. Nelle ultime ore circola vorticosamente la voce di un ripensamento che potrebbe portare il sottosegretario a concorrere per la fascia tricolore nella cittadina di Cicerone. Nel caso, ovviamente tutto da confermare poiché si tratta solo di voci, tramonterebbe di nuovo l’ipotesi di candidatura del vice sindaco uscente Sera. Sulla candidatura di Sgarbi, sempre secondo le stesse voci, giocherebbero i ruoli dei consiglieri regionali Alessia Savo e Pasquale Ciacciarelli, rispettivamente rappresentanti di Fratelli d'Italia e Lega. Se queste circostanze risponderanno al vero il caso Arpino si confermerebbe molto interessante sotto il profilo delle alleanze, poiché la candidatura di Sgarbi, com'è noto, sarebbe imperniata su una parte cospicua della maggioranza di centrosinistra uscente della quale il sindaco, Renato Rea, è un rappresentante importante. Si pensi che alle regionali del 2018 fu il più votato in provincia di Frosinone della lista del presidente, Nicola Zingaretti.
Lo ZarOn, cioè l’onorevole Nicola, assurto alla supercarica di segretario della commissione Bilancio della Camera dei Deputati e, sempre più, volto della Lega quando si trattava di affrontare temi spinosi, era tornato nelle case degli italiani per l’ennesima volta su SkYTg24. Nel breve lasso di un paio di mesi, lo Zar era apparso a ripetizione, tanto che qualche fan irriducibile (gli annali narrano nell’ennesima esternazione dell’alfiere Verrelli) avrebbe gridato al miracolo e costretto tutti i suoi elettori a presentarsi presso la delegazione Scalo per una veglia di ringraziamento. Orbene, lo ZarOn, noto nell’intera galassia per le sue qualità oratorie (e anche spigolatorie da quando aveva preso a dilettarsi con la pesca dalla sua imbarcazione ancorata in una località segreta del golfo di Anxur, ma questa forse è una diceria del popolo invidioso) era apparso in gran forma ai sudditi dell’Impero che ormai, da quando era stato accolto “in Rome”, divenendo...
Ci risiamo. Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura della nazione più densa di poli culturali da salvare e lanciare, insieme a tutti quelli che devono essere rilanciati, nonostante il gran daffare, continua a cedere alla voglia di essere eletto sindaco da qualche parte o comunque amministratore locale. Adesso vorrebbe candidarsi a diventare il Primo Cittadino di Arpino, evitando dunque il bis con la fascia tricolore di Sutri che attualmente indossa, insieme alla carica di assessore alla Cultura di Viterbo (intanto è candidato pure nelle Regionali sia del Lazio sia della Lombardia). Lo ha dichiarato in seguito a una visita nella città di Cicerone nei giorni scorsi, durante la quale sarebbe rimasto colpito dalla ricchezza e dalle potenzialità della splendida cittadina ciociara. Sgarbi avrebbe dunque manifestato la volontà di candidarsi a Sindaco di Arpino per valorizzare le grandi potenzialità culturali che indubbiamente vi sono. Verrebbe da dire: chi più di un Sottosegretario...