L’Impero sembrava decadente. Un po’ come quello romano degli ultimi tempi ma anche peggio. In molti, infatti, sembravano affetti da quella strada malattia che si chiama ora “nostalgia del futuro” ma che all’epoca era solo un’enorme boiata a descrivere coloro che se la fanno sotto perché sanno che non li aspettano tempi migliori, anzi! E infatti tanti temevano il momento, sempre più vicino, che si dovesse sostituire lo Zar alla guida dell’Impero e gli ambiziosi sostituti sembravano (a detta degli osservatori dell’epoca, sia chiaro) uno meno Zar dell’altro anzi, uno più inadatto dell’altro a salire sul trono. Tutti tranne uno. Lo Zar, sebbene fosse incazzato come un lupo digiuno da un anno con il suo più fido collaboratore, ex gran ciambellano ed ora Sua Entità segreta, M, solo in lui continuava a confidare per lasciargli lo scettro, convinto che il contabile che aveva tenuto i conti in ordine, nonostante il viziaccio di frequentare la bella società romana che nella maggior parte dei casi era brutta, fosse ancora il meno peggio. Però… non poteva perdonargli tutte quelle notizie sui rotocalchi scandalistici, ora in compagnia di questa or di quella matrona. Allora M, ormai consapevole della situazione al limite del non ritorno aveva deciso di cercare di calmare lo Zar con un’apparizione in zona sacra, addirittura per le esequie di un importante e noto magistrato come Antonio Marini. Così tra attrici trapassate che ormai al posto delle irresistibili scollature d’un tempo mostravano plastici “decotté”, signore della nobiltà papalina e colleghi celeberrimi del de cuius, il nostro tentava di rifarsi una reputazione sempre, comunque, inseguito dai paparazzi (di cui una foto che mostriamo in questo articolo a firma dell’immarcescibile Bacco). Incredulo lo Zar che comunque sospettò di M. Pensava, il sovrano, a una copertura da parte del suo collaboratore più fidato per mettere in funzione la sua perversione sessuale più segreta e inconfessabile, quella aizzata, pungolata e galvanizzata da eros e thanatos. Ma la conferma mai si ebbe all’epoca e tanto meno fu ascritta negli annali dell’Impero.