“Non veniamo da nulla e non rinunciamo a noi stessi”. Lo diceva Antonio Tajani a Salvini quando, dopo i fatti elettorali del 4 marzo, si parlava ancora di un governo di centrodestra. Non viene dal nulla e non rinuncia e se stessa Forza Italia, ma dopo i fatti del 4 marzo e soprattutto dopo che il governo è diventato giallo-blu (la Lega non è più verde) ha rinunciato al suo nome. E’ la seconda volta che succede, dopo che il Cavaliere sancì dal “predellino” la nascita del Pdl. Da un paio di mesi a questa parte si parla di “Altra Italia” ma fino ad ora si era trattato solo di scaramucce piccole e grandi tra eredi del partito di Berlusconi sull’assetto dirigenziale. Tra poco a Frosinone, invece, del nuovo partito si parla concretamente e sarà proprio il vice presidente designato, Antonio Tajani, a dare il via “in provincia” un po’ come accade per le tournée dei grandi artisti, al soggetto politico. Si fanno le prove generali su palcoscenici non compromettenti, poi si va sulla scena vera. Sarà, quella vera, a Fiuggi. Sempre Ciociaria. Fiuggi è una città destinata alle svolte politiche epocali e da anni sede delle convention internazionali dello stesso Tajani. A Fiuggi il Cavaliere ufficializzerà il passaggio, più o meno tra un mese. Invece è tra qualche minuto che  Antonio Tajani presenterà ai dirigenti della sua provincia questo nuovo soggetto politico che prende il posto, o per gli ottimisti come Adriano Piacentini, coordinatore provinciale, evolve Forza Italia per rispondere alle nuove esigenze generate dal terremoto del 4 marzo.

Lui, Piacentini, è il coordinatore di un partito diviso tra nord e sud, gli chiediamo come vive questa breve vigilia: “Bene, è vero che le scorie di quel che è successo con le elezioni, quando troppo tardi ci siamo mossi per pretendere il giusto riconoscimento al Capoluogo nelle candidature, non sono del tutto scomparse. Inoltre nessuno di noi avrebbe mani neanche immaginato che il seggio di Cassino sarebbe andato ai Cinque Stelle, il che ha peggiorato se vogliamo la situazione. Ma adesso dico, quel che è fatto ormai è passato e oggi apriamo un capitolo nuovo.Ci sarà un fase congressuale, cosa che da troppo tempo avevamo perso di vista, io vedo bene questa ripartenza. Nel nostro territorio abbiamo una base molto solida”.

Avete però, come nel resto d’Italia, problemi seri con i vostri alleati. Continua a pensare che esista un centrodestra?

“Il nostro riferimento politico è quello, la riunione del centrodestra allargato alle civiche di riferimento è già stata convocata e ritengo che a livello locale i rapporti possano essere costruttivi ancora, come lo sono stati per le recenti elezioni amministrative”.

C’è una polemica in atto con la Lega per la faccenda delle nomina all’Asi e al Cosilam:

“All’Asi volevamo inserire un nostro rappresentante e i rapporti di forza non solo con le altre forze politiche ma con gli altri soci non ci permettevano di imporre alcunché. Al Cosilam gli equilibri dicevano che a decidere potevamo essere noi”.