martedì 22 Ottobre 2024
Il leader della Lega, Matteo Salvini è stato al mercato di Frosinone poi in visita privata all'Abbazia di Cassino e in seguito nel centro della città per l'avvio della campagna elettorale del candidato di centrodestra alla Camera dei Deputati nel collegio Uninominale Terracina-Cassino, Nicola Ottaviani.
“Nessun destino è già scritto, non lo è nemmeno l’esito delle elezioni del prossimo 25 settembre. Siamo in campo, come abbiamo sempre fatto, tra le persone, in ogni comune per condividere la nostra idea di Italia, progressista ed innovativa, contro la destra sovranista e isolazionista”. Lo ha detto il segretario provinciale del Partito democratico di Frosinone, Luca Fantini, a margine della riunione organizzativa con la segreteria, gli eletti e i candidati del territorio di Frosinone svolta presso la Federazione provinciale. Erano presenti, tra gli altri, Matteo Orfini, Stefania Martini, Andrea Turriziani, Rita Visini e Sergio Messore. “Il 25 settembre si dovrà scegliere da che parte stare. Con l’Europa della democrazia e della pace o con Putin. Dalla parte di chi vuole farsi carico della transizione ecologica o da quella che minimizza i cambiamenti climatici e vuole il ritorno del ‘nero fossile’. Dalla parte dei diritti o dalla negazione degli stessi. Dalla...
Alleanza Verdi-Sinistra Italiana ha presentato i suoi candidati nel collegio Camera Frosinone-Latina. “Siamo lieti di rappresentare l’eccezione sul territorio” scrivono in una nota. “Le nostre candidate e i nostri candidati alla Camera sono espressione della politica e della società civile che sulla provincia di Latina e di Frosinone opera da anni”. Lo sostengono perché la capolista Federica di Sarcina è di Gaeta, Sara Cinquegranelli di San Felice Circeo, Sergio Ulgiati di Latina e Francesco Raffa di Frosinone. “Il taglio dei parlamentari – scrivono inoltre -  ha ulteriormente ridotto la vicinanza degli eletti al territorio. Come se non bastasse, apprendiamo dalle liste elettorali che nella nostra Provincia tanti partiti hanno preferito dare spazio a personalità di rilievo regionale o nazionale, impedendo a rappresentanti del nostro territorio di essere in posizioni realmente eleggibili e di conseguenza diminuendo ancora di più la possibilità per il nostro territorio di essere rappresentato in Parlamento. Valore delle persone, rappresentanza territoriale...
Parte subito forte la campagna elettorale di Nicola Ottaviani. A un mese esatto dal voto che lo vede candidato nel collegio maggioritario di Terracina-Cassino arriva già il leader del suo partito, Matteo Salvini. Sarà prima al mercato di Frosinone per un confronto con gli ambulanti e poi a Cassino dove andrà in visita privata a Montecassino. Nello stringato comunicato diramato poco fa si legge che terrà un confronto con la stampa nel piazzale antistante l'Abbazia, "dopo aver reso omaggio a San Benedetto, Patrono d'Europa". Da quanto è trapelato è stato proprio Salvini a volere fortemente la candidatura dell'ex sindaco di Frosinone nel collegio uninominale, permettendo dunque allo Zar di vincere la concorrenza di calibri da novanta. Non meraviglia dunque la partenza della campagna proprio dalla provincia di Frosinone dove il leader del Carroccio ha già annunciato il ritorno prima delle urne per sostenere tutti i candidati del suo partito. Va...
Il nome di Maurizio Federico è presente molte volte sulle copertine dei libri in fila nella mia libreria. Maurizio  è presente ripetutamente  in una chat sul mio telefonino. L’ho visto l’ultima volta qualche settimana fa nel palazzo della Provincia. L’occasione  era la presentazione di un libro. Al bar parlammo, tra l’altro,  di quanto mi faceva piacere ricevere le pillole dei suoi scritti che regolarmente mi girava.  Stimo molto il suo mestiere di studioso, di topo di libreria, di ricercatore e “restauratore” (nel senso di restauro, non di restaurazione) di brandelli di storia. Federico ha donato ai ciociari, ai frusinati in particolare, un bel pezzo della loro identità, parti salienti del racconto della vita dei loro ascendenti, della realtà in cui vissero, dell’atmosfera che respirarono. Un patrimonio inestimabile di informazioni che, senza di lui, sarebbero rimaste per sempre sepolte. Maurizio Federico, va sottolineato, è anche un sacco di altre cose. Un...
Non solo la levata di scudi del sindaco e del Pd di Cassino contro le decisioni Frosinonecentriche della segreteria del partito. Anche il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, che di centrosinistra non è, chiama a raccolta il territorio per fare squadra e ottenere delle rappresentanze. Non solo in Parlamento, come si vedrà. Sacco invita a serrare i ranghi con il Sud Pontino, costretti dai nuovi collegi elettorali e con il Sorano, in vista anche delle Regionali e delle Provinciali ormai imminenti. I più curiosi potrebbero vedere nell'intervento di Sacco anche una velata (e legittima) ambizione personale. “Chi rappresenterà nel prossimo Parlamento gli interessi dell’area vasta del Cassinate?”. Si chiede il sindaco di Roccasecca e poi:  “Tra due mesi saremo chiamati ad eleggere deputati e senatori e con il taglio degli onorevoli e le riforme dei collegi ad oggi risulta quasi impossibile sperare che ci saranno rappresentanti della nostra terra a sedere...
Il tutti a casa e subito al voto a settembre non mi ha meravigliato. Le grandi alleanze non sono amiche delle elezioni, le forze politiche hanno la tendenza ad evitare di farsi logorare all’infinito. Fa sorridere l'immagine della corsa a perdifiato dei candidati, costretti a disdire vacanze agostane e a litigare con mogli o mariti e eventuali amanti, a scalmanarsi sotto la canicola per raggranellare i voti e sedersi sul seggio infuocato dal solleone. Detto ciò la situazione particolarmente delicata aveva fatto credere a molti che, questa volta, le cose sarebbero andate diversamente e che i partiti sarebbero stati convinti dall’interesse superiore del popolo, certamente più importante del proprio. Le cose, com’è evidente, sono andate diversamente e il commento più immediato e diffuso è deprimente per banalità: la nostra classe politica non ha lo spessore per andare oltre la brama di consenso. Troppo semplice, diciamo che per la fine di...
Corsa a perdifiato sotto il solleone. Elezioni anticipate a cascata. Quelli del Pd avevano previsto per il 13 novembre le primarie per scegliere il candidato alla presidenza della Regione il 13 novembre. Ora a novembre si rischia di celebrare proprio le elezioni. Le scontate dimissioni del presidente Zingaretti che concorrerà alle Politiche per un seggio in Parlamento gettano sul tavolo anche l’argomento Regionali. Se Zingaretti presenterà le sue dimissioni il 22 agosto, cioè il giorno della presentazione delle liste per le Politiche (i simboli entro Ferragosto) il Lazio andrebbe al voto a novembre. Nella seconda ipotesi, cioè se presentasse le dimissioni dopo i risultati elettorali, quindi a inizio ottobre il rinnovo della Pisana ci sarà con ogni probabilità a gennaio. Il vice di Zingaretti che gli subentrerà, Daniele Leodori, avrà infatti 90 giorni di tempo per indire le elezioni. Naturalmente al Nazareno, tra le tante cose, è febbrile anche il ragionamento...
Enrico Gasbarra ha un nome che tende a ricicciare ad ogni piè sospinto (leggi qua) e specialmente a ogni vigilia delle Regionali del Lazio. Candidato ed eletto in competizioni di ogni dimensione (si va dal suo comune, Cittareale (RI), alla Circoscrizione, Comune e Provincia di Roma, al Parlamento italiano e anche europeo), l’unica che pare gli manchi è proprio la Regione. Ha un ottimo rapporto con Zingaretti: Gasbarra è stato il suo predecessore alla presidenza della Provincia di Roma e proprio dal Presidente della Regione Lazio, nel 2019, quando decise di non ricandidarsi per un seggio a Bruxelles,  ha  ricevuto la nomina a presidente della potente e ricca azienda pubblica per i servizi alla persona ISMA, controllata da Roma Capitale e, appunto, dalla Regione Lazio. Insomma Gasbarra, nato politicamente nella Dc, dove si fece notare già giovanissimo, passato per il PPI e per la Margherita prima di approdare nel Pd...
Si era consumata, come previsto puntualmente dai veggenti e chiromanti, una sanguinosa lotta per la successione sul trono del Palazzo d’Inferno, trasferito nel nuovo castello noto alla storia come “Il Munari”. La battaglia aveva premiato la volontà dello Zar, il quale era sceso personalmente sul campo al fianco di colui che, a malincuore, aveva designato come delfino. Egli era M, il suo consigliere totale, colui che però lo faceva ammattire e, sovente, lo mandava in bestia a causa della latitanza in località segretissime. Tanto segrete che persino egli stesso, M, doveva ignorare dove si trovava. Vinta la battaglia M venne chiamato Munazio, in onore de “Il Munari” del quale era divenuto signore, nonché quale auspicio per ricalcare le gesta del celeberrimo due volte Dux, legato di Giulio Cesare e seguace di Marco Tullio Cecerone, Munazio Planco appunto, che i natali prese non distante dalla capitale dell’Impero. Non era però ancora...

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M sugli scudi. L’incessante, sferzante e per certi versi impattante capo dell’Impero ebbe in quei giorni momenti interessanti e almeno un attimo di gloria. Incurante...